Gli integratori di ferro sono la soluzione ideale per contrastare condizioni di anemia e carenza di questa sostanza.
Il ferro è un minerale fondamentale per il nostro organismo. Svolge infatti diverse funzioni, tra cui ricordiamo:
- Trasportare ossigeno a tutte le cellule e ai tessuti;
- Produrre mioglobina per i muscoli;
- Far funzionare diversi enzimi e proteine essenziali;
- Mantenere in buona salute denti, gengive, collagene.
Questo macroelemento solitamente è presente nell’organismo in quantità elevate. Il contenuto complessivo, infatti, si aggira intorno ai 6 g nell’uomo e ai 2 g nella donna.
Il ferro è contenuto in diversi cibi. Una dieta sana ed equilibrata quindi consente di mantenere i corretti livelli di questo minerale, compensando le perdite fisiologiche che avvengono attraverso feci, urine e sudore.
Tuttavia, in alcuni casi l’apporto di questa sostanza attraverso l’alimentazione quotidiana non è sufficiente a coprire il fabbisogno personale. In condizioni come età avanzata e gravidanza per esempio, è necessaria un'integrazione alimentare.
In questo articolo, dunque, vedremo quali sono i migliori integratori di ferro e quando usarli. Ti spiegheremo anche cosa potrebbe succedere in caso di emoglobina eccessivamente bassa e quali sono gli alimenti più ricchi di questa sostanza.
Continua a leggere.
- Quali sono i sintomi di livelli bassi di emoglobina
- Quando bisogna assumere gli integratori
- Qual è il migliore integratore di ferro naturale
- Come scegliere un integratore in para farmacia
- Possibili effetti collaterali degli integratori
Cosa succede se hai l’Emoglobina bassa
L’emoglobina è una proteina solubile presente all’interno dei globuli rossi responsabile del trasporto di ossigeno ai tessuti e della mioglobina ai muscoli.
Si parla di “emoglobina bassa” quando il livello di questa proteina scende al di sotto dei 13,5 g/dl negli uomini adulti e dei 12 g/dl nella donna adulta.
Questa condizione patologica può derivare da diverse cause, tra cui una carenza di ferro che, se prolungata ed eccessiva, può sfociare nella più preoccupante anemia sideropenica.
La mancanza di ferro può essere determinata da uno scarso apporto del minerale con l’alimentazione, da problemi nell’assorbimento o da perdite ematiche.
In ogni caso, la mancanza di adeguati livelli di ferro compromette il trasporto di ossigeno attraverso il sangue. I sintomi inizialmente sono lievi, perché l’organismo si approvvigiona dei depositi di ferro che sono presenti in forma di ferritina.
Ma se l’anemia diventa cronica si manifesta con sintomi quali:
- Fiato corto;
- Stanchezza;
- Pallore;
- Mal di testa;
- Insonnia;
- Irritabilità;
- Unghie fragili;
- Perdita di capelli;
- Mani e piedi freddi;
- Vertigini e capogiri.
Nei casi più gravi (es. in caso di emorragie) sarà necessario ricorrere a trasfusioni di sangue. In tutte le altre condizioni, invece, si può valutare l’assunzione di ferro mediante integratori alimentari.
Vediamo meglio quando è necessario ricorrere agli integratori con ferro. Continua a leggere il prossimo paragrafo.
Leggi anche: Integratori per memoria e concentrazione.
Quando assumere gli integratori di ferro
Il fabbisogno giornaliero di ferro si aggira intorno ai seguenti valori:
- dai 9,3 e 7,5 mg per gli adulti e le donne in menopausa;
- circa 18-20 mg per le donne in età fertile.
Va ricordato che la maggior parte degli individui non ha bisogno di assumere un integratore di ferro perché è sufficiente di norma quello contenuto negli alimenti che mangiamo ogni giorno.
Tuttavia ci sono particolari condizioni, che inevitabilmente richiedono una ulteriore integrazione di ferro per prevenire la comparsa di una carenza e l’eventuale evoluzione in anemia sideropenica.
Integratori di ferro e vitamine sono ancora più essenziali in queste circostanze e/o condizioni:
- attività sportiva regolare ed intensa: in questi casi spesso vengono consigliati integratori di ferro associato al magnesio;
- carenze di ferro: dovute a un'alimentazione con ridotto apporto di questo minerale;
- ridotto assorbimento di ferro: a causa di celiachia, diarrea cronica, steatorrea intestinale ecc…);
- emorragie e sanguinamenti di varia natura: come ad esempio ulcere, abuso di antinfiammatori o anticoagulanti, sangue dal naso, emorroidi, cistiti, prostratiti, ferite gravi ecc…;
- sesso femminile;
- si hanno mestruazioni abbondanti: dette anche menorragie;
- si è in gravidanza o allattamento: in queste fasi si consiglia spesso un integratore di ferro, acido folico e vitamina b12 per lo sviluppo del bambino e sostenere la mamma.
Come si può vedere dai punti elencati, le donne hanno bisogno di assumere un quantitativo maggiore di questa sostanza rispetto agli uomini.
La carenza di ferro, ad esempio, è tra le condizioni più frequenti, specialmente nelle donne in premenopausa.
È stato ampiamente dimostrato che la mancanza di ferro durante questo periodo influenza le prestazioni fisiche e neuropsicologiche. Le donne con normali livelli di ferro risultano più produttive, attive e per più tempo durante il giorno. Le donne che presentano carenze di ferro, invece, accusano una maggiore stanchezza.
Gli integratori di ferro sono validi alleati anche e soprattutto per le donne in gravidanza. In questo periodo sono necessarie riserve maggiori di questa sostanza, essenziali per il corretto sviluppo del sistema nervoso del bambino. Una carenza inoltre può aumentare il rischio di parto prematuro e nascita sottopeso.
La prevenzione è un’arma fondamentale. Sicuramente sono utili a questo scopo cibi funzionali addizionati e integratori.
In particolare gli integratori di ferro e acido folico sono particolarmente indicati nelle donne in età fertile. L’azione sinergica di queste due sostanze, infatti, ne potenzia reciprocamente l’efficacia.
Come anticipato il ferro è contenuto anche in tantissimi cibi che possiamo assumere ogni giorno attraverso un’alimentazione corretta. Vediamo quali sono nel prossimo paragrafo.
Qual è il miglior integratore di ferro naturale?
Tra i principali integratori di ferro di origine naturale troviamo la spirulina, una microalga che contiene un'alta concentrazione di ferro. Quest'alga può essere reperita in integratori, polvere o fiocchi.
Il ferro si trova naturalmente anche nel cibo che mangiamo tutti i giorni. Prima di dirti quali sono gli alimenti più ricchi in ferro, bisogna fare una premessa che riguarda la biodisponibilità, ovvero la reale capacità di assorbimento da parte dell’organismo.
Esistono due forme di ferro:
- Ferro eme (o ferro emico): legato all’emoglobina in cui si trova allo stato di ossidazione Fe2+, che gli permette di legare l’ossigeno. Rappresenta circa il 75% di quello presente nell’organismo;
- Ferro non eme (o ferro non emico): legato alle proteine di deposito come la ferritina, rappresenta il 20-25% di quello contenuto nell’organismo.
Anche negli alimenti il ferro si può trovare in forma eme o non-eme. Il primo si trova soprattutto in alimenti di origine animale con una biodisponibilità che arriva anche al 35%. Il secondo, invece, è presente nei vegetali, nelle uova, nel latte e nei latticini, dove è utilizzabile per non più del 2-10%.
Cosa vuol dire? Che per esempio gli spinaci, noti per essere ricchi di ferro, in realtà hanno una biodisponibilità più bassa. Quest’ultima può venire ulteriormente ridotta anche dal metodo di cottura.
Detto ciò, tra gli alimenti ricchi di ferro, le fonti più importanti sono:
- fegato;
- milza;
- carne bovina;
- carne di cavallo;
- tuorlo d’uovo;
- alcuni prodotti della pesca (scorfano, spigola, acciuga, cefalo, sarda, tonno, dentice, sgombro);
- legumi secchi e fagioli freschi;
- cereali integrali (soprattutto fiocchi d’avena);
- frutta secca ed alcuni ortaggi a foglia (spinaci, indivia, radicchio verde).
Non bisogna però dimenticare che negli alimenti vegetali la biodisponibilità del ferro è bassa (anche il 3%), mentre negli alimenti di origine animale è maggiore (circa il 20%). Perciò questi ultimi risultano essere le fonti alimentari più importanti.
Infatti, ad esempio, nei cereali integrali e nei legumi troviamo fitati e ossalati, sostanze che limitano l’assorbimento del minerale, così come gli alimenti dove c’è una forte componente di calcio.
Laddove l’alimentazione non è sufficiente, è necessario un supporto integrativo. Nel prossimo paragrafo vedremo quali integratori di ferro puoi trovare in para farmacia e come fare a scegliere quello più adatto alle tue esigenze.
Come scegliere un integratore a base di ferro in para farmacia
In para farmacia è possibile trovare numerosi tipi di integratori di ferro, disponibili in svariati formati. La prima scelta da fare, dunque, è tra:
- Compresse di ferro;
- Bustine orosolubili;
- Ferro in capsule.
In questi integratori il ferro è presente in una forma ben assimilabile e tollerabile dall’organismo (pidolato, solfato, succinato, fumarato, gluconato o lattato).
Se stai cercando il miglior integratore di ferro per contrastare i sintomi di carenza e anemia, un plus da valutare è la presenza di altre sostanze che favoriscono l’assorbimento di questo minerale, come la Vitamina C, le Vitamine del gruppo B (in particolare la B12) e l’acido folico.
La Vitamina C, infatti, migliora e aumenta l’assorbimento del ferro. Mentre acido folico e vitamine del gruppo B favoriscono la formazione di globuli rossi e il normale metabolismo energetico.
Integratori di ferro ed effetti collaterali: quali sono?
Non esiste un integratore di ferro senza effetti collaterali. L'assunzione scorretta di prodotti integrativi a base di questo minerale, infatti, potrebbe comunque essere associata a sintomatologie indesiderate come:
- diarrea;
- stitichezza;
- vomito;
- dolore addominale;
- costipazione;
- feci scure.
Per questo motivo è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico di fiducia o al farmacista di riferimento che ti saprà consigliare sulla dose più adatta da assumere.
Non permettere ad una momentanea carenza di ferro di compromettere la salute e il benessere del tuo organismo. Visita il nostro sito e scopri la selezione dei migliori prodotti integrativi a base di ferro in compresse, capsule o bustine.
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