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10 ottobre 2024 5 min lettura
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Disturbo affettivo stagionale e burnout : differenze e consigli

Con l’arrivo dell’autunno prima e dell’inverno poi, molte persone sperimentano cambiamenti d'umore. Il disturbo affettivo stagionale (SAD) è una forma di depressione che colpisce durante i mesi più freddi, legata alla ridotta esposizione alla luce solare. 

In questo articolo esamineremo i sintomi principali, le cause, i trattamenti disponibili e, soprattutto, come distinguerlo dal burnout, un altro disturbo molto comune.

Indice dei contenuti:

Prima di proseguire, leggi anche: “Migliori integratori contro gli sbalzi d'umore”.

Cos’è il disturbo affettivo stagionale e quali sono i sintomi

Questo disturbo, noto anche come SAD (dall'inglese Seasonal Affective Disorder) è una forma di depressione che si manifesta in modo ciclico con l’arrivo delle stagioni più fredde, principalmente durante l’autunno e l’inverno. 

Imparare a riconoscere il disturbo affettivo stagionale e i sintomi correlati, è fondamentale per agire tempestivamente. Solitamente, questo disordine affettivo si manifesta con:

  1. Sensazione di stanchezza e affaticamento costante;
  2. Irritabilità e cambiamenti d’umore;
  3. Aumento del bisogno di dormire e difficoltà a svegliarsi al mattino;
  4. Perdita di interesse nelle attività quotidiane;
  5. Ansia;
  6. Sensazione di disperazione o tristezza prolungata.

Molte persone notano anche un incremento dell’appetito, soprattutto verso cibi ricchi di carboidrati, con conseguente aumento del peso.

Questo disturbo, come vedremo anche meglio in seguito, è legato alla diminuzione della luce solare, che può influenzare i livelli di serotonina e melatonina nel cervello, causando uno squilibrio nei ritmi biologici.

Quali sono le cause della depressione stagionale

Le cause precise del SAD non sono ancora del tutto chiare, ma ci sono alcune teorie che lo collegano a fattori biologici e ambientali.

Fattori biologici:

  • Riduzione della luce solare durante i mesi invernali che può alterare l’orologio biologico interno (ritmo circadiano)
  • Livelli ridotti di serotonina, il neurotrasmettitore che influisce sull’umore;
  • Aumento della melatonina, l’ormone responsabile della regolazione del sonno, che può indurre una maggiore sonnolenza.

Fattori ambientali:

  • L’inverno porta spesso a una riduzione dell’attività fisica e del tempo trascorso all’aperto, che può aggravare i sintomi depressivi;
  • L’isolamento sociale durante i mesi freddi è un altro fattore scatenante.

Prima di concentrarci sui possibili trattamenti di questo disturbo, soffermiamoci sulla differenza con il burnout, cercando di capire prima di tutto cos’è e come si manifesta.

Sindrome da burnout: differenze con il SAD 

Sebbene il disordine affettivo stagionale e il burnout hanno sintomi simili per alcuni aspetti, come la stanchezza e la mancanza di energia, i due disturbi hanno cause e manifestazioni molto diverse.

  • SAD Syndrome: si tratta di una forma di depressione legata ai cambiamenti stagionali e alla riduzione della luce solare. Colpisce in modo ciclico e può essere gestito con trattamenti come la fototerapia;
  • Burnout: È uno stato di esaurimento fisico, mentale ed emotivo, spesso causato da stress cronico sul lavoro. Non a caso esiste proprio una forma di esaurimento definita come burnout lavorativo. Questo disturbo non segue un pattern stagionale e si manifesta con sintomi come il cinismo, la perdita di motivazione e la ridotta efficacia professionale.

Per chi soffre di burnout, è essenziale capire come uscirne adottando strategie di gestione dello stress e cercando il supporto di un professionista, per ristabilire l’equilibrio psicofisico.

Nel prossimo paragrafo, invece, vedremo come gestire il disturbo affettivo stagionale e la possibile cura preventiva.

Cura e trattamenti del disordine affettivo stagionale

La prevenzione del disturbo affettivo stagionale si basa principalmente su strategie che promuovono il benessere fisico e mentale durante i mesi invernali. Ecco alcuni consigli pratici per prevenire e gestire il disturbo:

  • Esporsi alla luce naturale il più possibile, anche durante le giornate nuvolose;
  • Fare esercizio fisico regolarmente, preferibilmente all’aperto;
  • Creare una routine di sonno regolare e rispettarla;
  • Integrare vitamina D nella dieta, soprattutto se si vive in zone con scarsa esposizione alla luce solare.

La gestione del disturbo invece può includere una combinazione di trattamenti medici e modifiche allo stile di vita. Ecco le opzioni più comuni:

  1. Terapia della luce: l’utilizzo di lampade speciali per la fototerapia può aiutare a compensare la ridotta esposizione alla luce solare, migliorando l’umore;
  2. Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): un approccio psicoterapeutico che si concentra sulla modifica dei pensieri e comportamenti negativi associati alla depressione stagionale;
  3. Farmaci antidepressivi: in alcuni casi, il medico può consigliare l’uso di farmaci, come gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), per alleviare i sintomi;
  4. Cambiamenti nello stile di vita: ovvero aumentare il tempo trascorso all’aperto, specialmente nelle ore diurne, praticare regolarmente attività fisica e mantenere una dieta equilibrata e ricca di nutrienti essenziali;
  5. Integratori alimentari: in particolari quelli formulati con eccipienti in grado di agire efficacemente sugli sbalzi d’umore.

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Disclaimer

Le informazioni che puoi trovare su questo sito hanno uno scopo puramente informativo e non possono sostituire in alcun modo una diagnosi o una prescrizione di un medico. Si raccomanda di chiedere sempre un consulto professionale in caso di dubbi o domande circa l’adozione di un trattamento o di un farmaco.

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