Ragadi anali
- Cosa sono le ragade anali
- Sintomi delle ragadi anali
- Cause delle ragadi anali
- Rimedi per le ragadi anali
- Quando rivolgersi al medico in caso di ragadi anali
Cosa sono le ragadi anali
Le ragadi anali sono piccole lacerazioni o ulcerazioni che si sviluppano nella mucosa dell'ano, causando un dolore intenso e, in alcuni casi, sanguinamento durante la defecazione.
Possono presentarsi sia internamente che esternamente al margine anale (ragade anale esterna) e, quando la condizione persiste a lungo, può formarsi una piccola escrescenza cutanea chiamata marisca, che può rendere la condizione ancora più fastidiosa.
Sintomi delle ragadi anali
I sintomi delle ragadi anali sono ben noti e il segnale più distintivo è il dolore acuto e pungente che si verifica durante e subito dopo la defecazione. Questo dolore può essere descritto come un bruciore o una sensazione di taglio, ed è spesso talmente intenso da indurre il paziente a evitare di evacuare, per paura di peggiorare la situazione. Il dolore tende a essere più severo subito dopo l'evacuazione, ma può persistere per diverse ore, interferendo notevolmente con le attività quotidiane.
Un altro sintomo comune delle ragadi anali è il sanguinamento rettale: generalmente, si tratta di una piccola quantità di sangue rosso vivo che può essere notata sulla carta igienica o nel water. Questo tipo di sanguinamento è causato dalla rottura dei piccoli vasi sanguigni nella mucosa anale e, sebbene possa sembrare allarmante, di solito è lieve e non indica una grave perdita ematica.
Le ragadi anali possono provocare una serie di altri sintomi sgradevoli: il bruciore anale è molto comune ed è spesso accompagnato da prurito, causato dalla fuoriuscita di piccole quantità di muco dalla ferita, che irrita la pelle circostante e può peggiorare se la zona non viene mantenuta pulita e asciutta.
Quando si forma una marisca, una piccola escrescenza cutanea che può svilupparsi vicino alla ragade, è probabile avvertire la sensazione di avere un nodo o una massa nella zona anale, che può essere confusa con le emorroidi: sebbene non sia un evento grave, può contribuire al disagio e complicare ulteriormente la guarigione della ragade.
Cause delle ragadi anali
Le ragadi anali possono essere causate da una varietà di fattori, ma il più comune è senza dubbio la stitichezza cronica. Quando le feci sono particolarmente dure e voluminose, possono causare una pressione eccessiva sulla mucosa anale durante la defecazione, provocando piccole lacerazioni. Questo meccanismo è particolarmente frequente anche in quelle persone che fanno un uso eccessivo di lassativi, in quanto capaci di alterare la normale motilità intestinale.
Un altro fattore che può contribuire allo sviluppo delle ragadi anali è la diarrea cronica: a differenza della stitichezza, la diarrea comporta un passaggio frequente di feci liquide, che possono essere irritanti per la mucosa anale. Quando la diarrea è causata da infezioni intestinali o infiammazioni croniche, le feci assumono un pH più alcalino, che può danneggiare ulteriormente la delicata mucosa anale, rendendola più suscettibile alle lacerazioni. Inoltre, il passaggio frequente di feci liquide può causare una costante irritazione e infiammazione, ostacolando il processo di guarigione.
Un altro fattore significativo è la scarsa igiene personale: una pulizia inadeguata della zona anale può portare a infezioni locali o infiammazioni, aumentando il rischio di sviluppare ragadi.
Infine, anche lo stress cronico può influire sulla funzionalità dello sfintere anale, causando una contrazione prolungata del muscolo: tale spasmo riduce l'afflusso di sangue alla zona, compromettendo il processo di guarigione e favorendo la cronicizzazione della ragade.
Rimedi contro le ragadi anali
La cura per le ragadi anali dipende dalla gravità della condizione.
Nella fase iniziale, si possono adottare alcuni semplici cambiamenti nello stile di vita per favorire la guarigione: aumentare l'assunzione di fibre nella dieta e bere abbondante acqua aiuta a mantenere le feci morbide, riducendo il rischio di ulteriori lacerazioni, ed è consigliabile anche evitare cibi irritanti come spezie, caffè e alcol.
I lavaggi locali con acqua tiepida più volte al giorno, soprattutto dopo la defecazione, possono essere utili per rilassare lo sfintere e alleviare il dolore mentre, per un sollievo immediato dal dolore, possono essere utilizzate creme per ragadi anali, che contengono anestetici locali o sostanze che favoriscono la cicatrizzazione o che possono anche aiutare a ridurre l'infiammazione e favorire la guarigione della ferita.
In casi più gravi, quando lo sfintere anale interno rimane contratto e non si ottiene sollievo con i trattamenti conservativi, il medico può prescrivere l’utilizzo di dilatatori anali o, in casi estremi, considerare un intervento chirurgico. Tuttavia, la maggior parte delle ragadi anali guarisce spontaneamente con i giusti accorgimenti.
Quando rivolgersi al medico in caso di ragadi anali
Nonostante le ragadi anali possano spesso guarire con trattamenti domiciliari, ignorare i sintomi per troppo tempo potrebbe portare a una cronicizzazione della condizione, rendendo necessarie terapie più invasive.
È, quindi, importante consultare un medico se i sintomi persistono o peggiorano, in particolare, se si avverte dolore intenso durante la defecazione, si notano tracce di sangue nelle feci o sulla carta igienica.
Tutto ciò è essenziale al fine di confermare la diagnosi ed escludere altre condizioni con sintomi simili, come le emorroidi, che richiedono trattamenti diversi. Il medico, infatti, potrebbe anche suggerire ulteriori esami per escludere la presenza di infezioni o altre complicazioni che potrebbero ritardare la guarigione.