Gli integratori per disbiosi putrefattiva rappresentano una delle soluzioni più efficaci per contenere e ridurre questo disturbo.
Soffrire di disbiosi significa convivere con un problema che costringe a limitare le proprie abitudini e la qualità della propria vita.
Solitamente, si parla di disbiosi quando nell’intestino la flora intestinale viene alterata e i batteri buoni, detti simbionti, rappresentano una minoranza poiché quelli patogeni crescono a dismisura. Il delicato equilibrio batterico, infatti, è fondamentale per la regolare funzionalità dell’intestino e dell’organismo intero. La disbiosi putrefattiva è localizzata soprattutto a livello del colon. È causata da una dieta povera di fibre, molto ricca di carne e grassi animali e/o dall'abuso di antiacidi che possono alterare il Ph fecale, provocando stitichezza e disfunzione dell'alvo.
Se non trattata la disbiosi intestinale nelle sue forme può provocare stati infiammatori cronici, andando a deteriorare l’intestino stesso. In questo articolo vedremo quali sono i rimedi e gli integratori migliori per curare la disbiosi putrefattiva.
Perché assumere gli integratori per disbiosi putrefattiva
Una disbiosi si genera perché la dieta e lo stile di vita alterano il microbioma intestinale, invece alcune sostanze naturali modulano positivamente l’ecosistema intestinale promuovendo alcune funzioni fondamentali alle quali è deputato, nonché la propensione del microbiota stesso nei confronti delle malattie infiammatorie intestinali, delle malattie metaboliche e del processo di invecchiamento. Lo stress psicofisico, cattive abitudini alimentari e l’uso ed abuso di farmaci possono alterare i ritmi biologici che regolano la vita del tratto intestinale, dove vivono miliardi di batteri atti a svolgere la parte finale dei processi digestivi. Il loro equilibrio è quindi fondamentale per l’assimilazione dei nutrienti. Gli integratori in caso di disbiosi putrefattiva aiutano la dieta e regolarizzano la flora intestinale andando a ridurre gonfiore e stitichezza che costituiscono le conseguenze più evidenti e fastidiose che affliggono chi ne soffre. Gli integratori specifici combattono la tensione addominale e riducono gli effetti dell’acidità provocata dalla disbiosi. I loro ingredienti, per lo più di origine naturale, contengono i nutrienti necessari che promuovono l’aumento e la crescita di batteri buoni. Gli integratori per disbiosi, infatti, contengono solitamente ingredienti naturali come:- Fermenti lattici per incrementare la vitalità intestinale;
- Estratti di piante ad azione antimicrobica come il tiglio e l’aglio;
- Acidi grassi solubili per nutrire i batteri “buoni”;
Disbiosi intestinale putrefattiva: quali sono i sintomi
La disbiosi intestinale si presenta attraverso disturbi del tratto enterico che provocano rallentamenti digestivi. Soprattutto nelle donne può essere responsabile di infezioni vaginali come la candidosi. Tra i sintomi principali della disbiosi intestinale ci sono:- Flatulenza e meteorismo;
- Nausea;
- Vomito;
- Stitichezza;
- Diarrea.
La differenza tra disbiosi fermentativa e disbiosi putrefattiva
La disbiosi intestinale non ha sempre gli stessi sintomi, o meglio, si possono differenziare a seconda che la disbiosi sia di tipo fermentativo o putrefattivo. La disbiosi fermentativa è originata da un eccessivo consumo di zuccheri semplici e carboidrati complessi, e da un mal assorbimento di sostanze come il glutine e il lattosio. Provoca principalmente disturbi legati alla parte superiore dell’intestino, causando:- Meteorismo;
- Blocchi digestivi;
- Alitosi.
- Indurimento delle feci;
- Produzione di gas intestinale dal forte cattivo odore;
- Dolori addominali.
Rimedi per la disbiosi putrefattiva: come si cura?
Al di là delle patologie intestinali che possono indurre la disbiosi putrefattiva e per le quali è indispensabile seguire i consigli del proprio medico, ricordiamo che una delle cause più comuni all’origine della disbiosi è uno stile di vita poco salutare. Stress, nervosismo, sedentarietà possono riflettersi e agire negativamente sul ciclo vitale della propria flora batterica, provocando i naturali ritmi dei simbionti, i batteri buoni, che aiutano la regolarità intestinale e l'assimilazione delle sostanze nutritive. È importante quindi:- Riposare e dormire a sufficienza;
- Limitare la sedentarietà;
- Svolgere attività fisica regolare;
- Ridurre le fonti di stress;
- Limitare il consumo di farmaci;
- Ridurre il fumo e le bevande alcoliche.
Disbiosi putrefattiva: qual è la dieta consigliata
Quando si parla di alimentazione e disbiosi ci si riferisce soprattutto al fatto che ad ogni pasto si dovrebbe fare attenzione a non sovraccaricare il lavoro di assimilazione dei nutrienti da parte dell’intestino. Abbuffarsi o mangiare ad ogni pasto con primo, secondo, contorno, dolce, frutta e caffè non fa bene all’organismo, perché diventa molto più difficile scomporre e assorbire le sostanze nutritive. Carne e formaggi presi assieme affaticano la scomposizione delle proteine, dei lipidi e dei micronutrienti come il ferro. Una dieta ricca di carboidrati lavorati, come la pastasciutta senza che venga controbilanciata da un giusto apporto di fibre vegetali rischia di aumentare la sensibilità intestinale. Parlare col proprio nutrizionista di fiducia per chiedere una dieta settimanale da seguire per limitare la disbiosi intestinale è fondamentale. Potrà suggerirvi cosa prendere a colazione per ridurre la disbiosi intestinale putrefattiva e iniziare fin dal mattino a depurare l’organismo, come ad esempio:- Cereali integrali come la crusca e l’avena;
- Fibre e zuccheri della frutta, come la pectina;
- Yogurt interi ricchi di fermenti lattici;
- Fibre e sali minerali provenienti dalla verdura, consigliate nelle centrifughe.
- Bustine solubili;
- Perle digeribili;
- Compresse.